LETTERATURA

Merlino

Michel Rio

recensione


"L'uomo vive piu' di leggenda che di storia,
nel suo spirito la poesia conta piu' del potere.
La leggenda, instancabile, costruisce un'eternita'
che la storia, implacabile, si sforza di dimostrare falsa. "
(Michel Rio, "Merlino")

Trovai questo libro in uno dei miei tanti raid a volo radente sugli scaffali ingombri delle librerie e mi colpi' l'abbinamento molto particolare di titolo, il mito di Merlino mi affascina da sempre ed ogni libro nuovo sul tema da' la speranza di capirne qualcosa di piu', e copertina particolarmente curata, dal sapore antico e magico. All'interno, in prima pagina, mi attendeva una frase di Novalis:

"Un romanzo e' una vita in forma di libro".

Di bene in meglio!

Altra pagina: "Nota sulle illustrazioni dei capitoli -- The Book of Deer - Codice miniato, IX sec. d.C. - Cambridge University Lbrary".

Infatti sfogliandolo mi accorsi che la prima pagina di ogni capitolo era miniata. Ma era un romanzo o cosa?

Primo capitolo:

"Ho cent'anni. Un secolo e' un'eternita' da vivere e, una volta che lo si e' vissuto, un pensiero fugace dove tutto - gli esordi, la coscienza, l'invenzione e la disfatta - si raccoglie in un'esperienza senza durata. Porto il lutto di un mondo e di coloro che l'hanno popolato. Sono l'unico superstite. Dio stesso sta morendo, e Satana non gli sopravvivera'. ..."

E' musica la scrittura di Rio. Leggevo le frasi prima per capire il racconto, poi le rileggevo per assaporarne meglio la bellezza, il ritmo, la costruzione. Contemplavo la punteggiatura come fosse un quadro.... Michel Rio: che artista mirabile!

La sua e' una lirica continua, che siamo descrizioni o dialoghi l'emozione e' costante, in lui non esiste l'ordinario, il consueto: tutto, dialoghi compresi, e' emozione pura senza nessun cedimento, nessuna caduta di tono.

La voce narrante e' quella un Merlino ormai vecchissimo, che attende la morte in una grotta del Bois en Val (antica Bretagna Gallica ed attuale Francia) raccontandoci il suo sogno di vita.

Racconta della sua infanzia, della madre conosciuta tardi ed amata "con spirito di figlio e d'amante", di cosa significasse essere considerato figlio del demonio e come tale temuto ed odiato.

Racconta di Artu' e Morgana, del loro amore, dei due estremi che si attraggono per distruggersi: Artu' il bene, la luce e l'ordine; Morgana il male, l'oscurita' ed il caos. Ed e' Morgana ad essere del libro quasi il filo conduttore, il destino. Una Morgana bellissima e inquieta, geniale e perversa, che vorrebbe abbattere i limiti, cerca l'amore ma non e' capace di darne, sovverte l'ordine delle cose per provare che dio, con le sue leggi, contraddice se stesso. Che vuole un figlio da Artu', il fratello amante, per concepire il suo disegno: un essere di tenebra generato dalla luce e destinato ad oscurarla.

Nel legame tra Artu' e Morgana s'interseca un altro legame, quello tra Morgana e Merlino. Forse l'unico amore che la donna e' in grado di provare, quello per il suo maestro, per colui che sin dall'infanzia le ha aperto le vie della conoscenza, per colui che, unico, riesce a farle provare degli sprazzi di umanita'.

Merlino, d'altra parte, l'ama accettandola: unico essere in grado di capire la sua sete di sapere, unico al mondo in grado di vedere l'immensa solitudine ed il panico che la attanagliano.

"Consegno alla curiosita' dei lettori scrupolosi e alla ferocia degli eruditi una sinossi cronologica e geografica ... del ciclo di Merlino ...La mia impresa e' dunque un atto di scandalosa appropriazione, un tradimento limitato nello spazio, ma incommensurato nello spirito, consistente nell'accaparrarsi con disinvoltura di una grande leggenda ..."
(Michel Rio in chiusura del libro)


Ma se era, chi era Merlino?

Le prime testimonianze della sua esistenza sono del X sec. contenute in un resoconto gallese (Armes Prydein, Y Gododdin)., del X sec.. Qui si parla di un profeta di nome Emrys (o Ambrosius) nato a Caer-Fyrddin (Carmarthen) intorno al VI sec. e conosciuto come Myrddin (forse dal gallese mori-dunon, "fortezza del mare", o forse dall'inglese myrradim, smeriglio, un piccolo 'falco grigio').

Goffredo di Monmouth, religioso vissuto dal 1100 al 1154, in un poemetto del 1148 ne parla come di un mago a cavallo di un cervo.

Sempre Goffredo di Monmouth lo cita nella sua Historia Regum Britanniae (cronaca dei piu' antichi re britanni tra fantasia e realta'): lo racconta nato nel VII sec. da uno spirito ed una principessa gallese, consigliere di tre re, Vortigen, Uther Pendragon ed infine Artu'. Il suo nome era Ambrosio Merlino.

Ed e' arrivato al XXI secolo come un'ombra dai contorni sfumati e confusi: bardo, medico, mago, scienziato, alchimista, ingegnere, uomo di pace e d'armi. Figlio del demonio o di re, Merlino affascina ancora profondamente: è l'esempio eternamente vivente di come l'uomo possa trascendere i limiti della sua stessa natura.

Rosalba Crosilla

Merlino: copertina

Merlino: copertina



Raffigurazione di Merlino nella Historia Regum Britanniae

Merlino. (tratto dalla Historia Regum Britanniae)