LETTERATURA

John Steinbeck

biografia e bibliografia


John Steinbeck nasce a Salinas, una cittadina rurale della California, il 27 febbraio 1902. Di famiglia agiata per il luogo (padre tesoriere della contea di Monterey, madre insegnante), John ha un'infanzia serena durante la quale sviluppa un legame molto forte con quella terra.

Decide molto presto quale sarebbe stata la sua strada ed è ancora un adolescente timido e schivo quando inizia a scrivere racconti e poesie.

Dal 1919 al 1925 frequenta i corsi di letteratura inglese e scrittura creativa presso la Stanford University, poi interrompe gli studi per iniziare quel migrare di luogo in luogo, mantenendosi con lavori occasionali, che influenzerà fortemente la sua vita di scrittore: fa il pescatore sulle rive della Monterey Bay, sterratore al Medison Square Garden, bracciante in Oklahoma ... ed il giornalista a New York già nel '26 per il New York American ... L'anno successivo ritorna in California e trova un impiego di custode di una residenza estiva sul lago Tahoe: è qui che inizia a scrivere in modo continuativo e proficuo e, nel 1928, pubblica il suo primo romanzo, "Cup of Gold", appena due mesi prima del crollo di Wall Street che squasserà l'economia americana: il libro passa sotto silenzio sia per quanto riguarda le vendite, che la critica.

Si sposta nel 1930 e si trasferisce a Pacific Grove, dove continua a vivere in modo precario e, questa volta, grazie all'aiuto economico della sua famiglia d'origine; d'altra parte questo gli permette di continuar a scrivere e, nel '35, pubblica il libro che l'avrebbe fatto conoscere al grande pubblico ed alla critica: Pian della Tortilla. Nell’ottobre del '36 pubblica "In Dubious Battle" e, subito dopo, scrive una serie di articoli (raccolti successivamente sotto il titolo di "The Harvest Gipsy") per il San Francisco News. E' del '37 "Uomini e topi", del quale cura anche la riduzione teatrale, che si rivela un altro successo. Due anni dopo "Furore", con il quale si aggiudica il premio Pulitzer e dal quale, l'anno successivo, viene tratto l'omonimo film per la regia di John Ford. La sua attenzione e sensibilità per i più poveri, per coloro che giorno per giorno cavano a stento un tozzo di pane continua con un documentario, girato nel '40, sulle condizioni di vita della società rurale messicana ("The forgotten Village")

Siamo all'inizio della Seconda Guerra Mondiale e John Steinbeck è corrispondente di guerra per il "New York Herald Tribune" in Europa e in Africa: da questa esperienza nasce, nel '42,"La luna è tramontata", romanzo che si ispira alla Resistenza norvegese e che diventerà anche un dramma di notevole successo, ed un diario di guerra dal titolo "Once there was a War" che verrà dato alle stampe solo nel '58.

Rientrato in America, Steinbeck alterna la scrittura a lunghi viaggi in tutto il mondo (Italia compresa) che gli forniscono materiale nuovo, nuove esperienze e la possibilità di scrivere anche dei reportage e libri di viaggio, tra i quali "Travels with Charlie: in Search of America", del 1962. Continua a scrivere per il "New York Herald Tribune" e, proprio per questo quotidiano, va in Russia assieme al fotografo Robert Capa.

Ma i successi letterari, in questo periodo, stentano ad arrivare: "Vicolo Cannery " e "Quel fantastico giovedì " vengono trattati piuttosto freddamente dalla critica che li considerano una specie di brutta copia di "Pian della Tortilla". La rivincita di Steinbeck arriva nel '52 con "La valle dell'Eden" (portata nel '55 nelle sale cinematografiche con la regia di Elia Kazan e con James Dean come interprete principale). Dello stesso anno la sceneggiatura di "Viva Zapata" con Marlon Brando e sempre Elia Kazan come regista.

Proprio nel 1962 gli viene viene conferito il premio Nobel per la letteratura

Muore il 20 dicembre del 1968 e viene sepolto nella sua Salinas, nel Garden of Memories.

Malgrado i premi, le traduzioni cinematografiche e teatrali, si può dire che John Steinbeck abbia avuto più successo all'estero che in patria. In Italia, ad esempio, i suoi libri furono tradotti da scrittori come Pavese, Vittorini e Montale.

La causa forse è da ricercare nel fatto che, pur essendo contemporaneo di Hemingway e Scott Fitzgerald, non rappresenta il volto classico della "generazione perduta" ma, piuttosto, quello dell’America del Sud con le sue contraddizioni, il suo passato razzista, la sua voglia di riscatto e questo i suoi libri, come quelli di William Faulkner, ripropongono sempre.

Rosalba Crosilla

John Steinbeck

John Steinbeck


Bibliografia
  • La Santa Rossa (Cup of Gold: A Life of Sir Henry Morgan, Buccaneer, With Occasional Reference to History) (1929)
  • I pascoli del cielo (The Pastures of Heaven) (1932)
  • Il cavallino rosso (The Red Pony) (1933), poi in The Long Valley
  • Al Dio sconosciuto (To a God Unknown) (1933)
  • Pian della Tortilla (Tortilla Flat) (1935)
  • La battaglia (In Dubious Battle) (1936)
  • Uomini e topi (Of Mice and Men) (1937)
  • La lunga vallata: racconti (The Long Valley) (1938)
  • Furore (The Grapes of Wrath) (1939)
  • The Forgotten Village (1941)
  • La luna è tramontata (The Moon Is Down) (1942)
  • Vicolo Cannery (Cannery Row) (1945)
  • La corriera stravagante (The Wayward Bus) (1947)
  • La perla (The Pearl) (1947)
  • Che splendida Ardi (Burning Bright) (1950)
  • La valle dell'Eden (East of Eden) (1952)
  • Quel fantastico giovedì (Sweet Thursday) (1954)
  • Il breve regno di Pipino IV (The Short Reign of Pippin IV: A Fabrication) (1957)
  • L'inverno del nostro scontento (The Winter of Our Discontent) (1961)
  • Le gesta di re Artù e dei suoi nobili cavalieri (The Acts of King Arthur and His Noble Knights) (1976), postumo
  • Uncollected Stories of John Steinbeck (1986)