MUSICA

Lampo Viaggiatore

Ivano Fossati

recensione

Lampo viaggiatore…….. Una locomotiva gialla del 1935 con le lamiere ancora intrise di voci che, negli anni, si sono sommate ad altre voci, comprese quelle dei ragazzini che, negli anni ’60, partivano per le colonie estive: Ivano Fossati era tra loro……

Lampo viaggiatore ….. viaggio nella memoria, nel tempo, nei sentimenti …… con il presente che, lento, si muove sullo sfondo delle colline liguri, cullati dal ritmo dolce e ondeggiante del treno e, ad ogni cambio di pendenza, ad ogni curva, passi di tango si alternano al funky, a tempi di jazz e alla saudade sudamericana magica e malinconica, mentre la strada si snoda sicura lungo i binari luccicanti, esente da deviazioni, condizionamenti, inconsapevole degli eventi del momento……. immutabile.

Poco pianoforte, àncora e sicurezza di Fossati, molta la chitarra; i testi non sono più da intellettuale sofferto, ma diretti, senza messaggi nascosti. Non per questo meno incisivi, anzi……

Forse per questo definito da alcuni critici un album “leggero”. Io propendo per un equivoco nel significato dei termini. Leggero come una corsa, testa al vento, ma di un vento di idee si tratta e di una corsa nell’animo, nella storia di ogni uomo.

Leggero può essere il risultato ultimo; leggero come chi sì è vuotato le tasche dalla zavorra che lo ancorava agli schemi, tenendosi solo ciò che è veramente importante. Tra le poche cose rimaste una lente d’ingrandimento per veder più chiaramente i guasti di questa società sovrabbondante di filosofi dalla bocca straripante di parole e dalla testa decisamente carente di idee; per scrutare nel dolore dell’immigrazione; per sottolineare il nostro dimenticarci del “tempo”, quasi fossimo esseri immortali impegnati in ben più alti compiti; per guardare nel dettaglio le nostre vuote vaghezze, la nostra “democrazia dei profitti”……..

Quante altre cose, saltano fuori da questo album “leggero”……………

Ritrovo Fabrizio De Andrè, il grande, il maestro … (accidenti, proprio ciò che Faber non ha mai voluto essere…….), nel rincorrersi delle parole, nei ritmi dati dalle sillabe scandite, nei concetti sferzanti e profondi di “Pane e coraggio”. Un De Andrè che, dopo l’incontro con Fossati in “Anime Salve”, sembra ora aver interrotto un verso ed un accordo e, con un cenno degli occhi, avergli detto ” Vai avanti tu…….”

Ritrovo Gaber nella ritmica delle frasi di “Contemporaneo”, nella loro cruda ironia e “illogica allegria” e nel coraggio di mettere a nudo la pochezza dei nostri sogni.

Due “Grandi” che ci hanno abbandonato in balia di questo mondo dai valori fuorvianti, ma che, come in una staffetta, hanno lasciato uno scomodo testimone nelle mani di questo autore. Tocca a lui, ora, pungolare le nostre coscienze…


La bottega della filosofia

La chitarra diventa il motore del treno, mentre un sax lieve si fa sentire a tratti come se del treno fosse il fischio…. Incessante il ritmo sottolinea il vuoto di un presente, basato sulle apparenze, in contrapposizione

“al suono delle promesse…. la luce dei ricordi...."

"Sono un visionario vedo quello che non c'è
sogno una macchina che riavvolge il tempo"

tornare ad quel tempo nel quale le rivoluzioni da compiere erano chiare, mentre ora le idee e gli ideali si perdono nei meandri di discorsi vuoti…..


Pane e coraggio

Proprio sul filo della frontiera
il commissario ci fa fermare
su quella barca troppo piena
non ci potrà più rimandare
su quella barca troppo piena
non ci possiamo ritornare.

Incanta ed avvince………. come un gioiello inatteso e raro…….

E’ la voce che racconta ritmica….. una fisarmonica, tra una strofa e l’altra, segna il tempo malinconico di un tango. E’ poesia pura, essenziale, trovata chissà come nella disperazione di chi, anche ora, in questo momento, sta lasciando la misera realtà del suo paese …..

".....da una terra che ci odia ad un’altra che non ci vuole…”

"... E sì che l'Italia sembrava un sogno
steso per lungo ad asciugare
sembrava una donna fin troppo bella
che stesse lì per farsi amare..."

sogno fasullo, elargito a piene mane dai mass media.

E sento il mare di Genova dove il tango ci culla nel ripetersi di onde lunghe, con la risacca che tenta di riportarci indietro, farci perdere in quella nostalgia che non può trovar posto nel cuore di chi si allontana per sopravvivere..


Lampo (sogno di un macchinista ferroviere)

Limpido si sente il treno che scorre nel ritmo e nella parole. Il sax disegna una notte stellata e calda…. E il treno vola a tempo di samba, attraversando il paesaggio circostante per arrivare a mondi irreali ed inconsueti……….

”Arriverò ai ghiacciai in un giorno anzi una notte, senza corrente elettrica, a fari spenti……..”

Per poi tornare, puntuale, al mondo consueto in perfetta tabella di marcia.


C'è tempo

Corposa, piena si alza la melodia… il pianoforte…… e poi Fossati che non canta, racconta….

“dicono che c’è un tempo”

… il tempo di seminare e quello della pazienza nell’attesa del raccolto, il tempo perfetto per stare in silenzio ammirando il paesaggio che ci circonda…….. o il percorso del sole in un cielo d’estate, il tempo che fugge da noi per poi riprenderci all’improvviso, il tempo perduto ad aspettare, il tempo bellissimo sudato della stagione ribelle …..anche con il solo pianoforte la canzone rimane piena, simile a se stessa ma mai uguale. E’ Fossati: la batteria soffice segna la cadenza e lui ci culla con le parole……ed è poesia………atmosfera magica……. Struggente

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano


Contemporaneo

Mentre le percussioni fanno sentire le giunture tra gli spezzoni di rotaia scorre liscia, veloce la musica. Senza che ce ne accorgiamo anche noi stiamo correndo verso le nostre pretestuose e fasulle mete, quasi ipnotizzati dalla musica esattamente come è ipnoticamente condotta la nostra esistenza……

“Corro e desidero……..”

e più corro più desidero solo “raggiungibili sogni”….. Il “Potere” che cura ma espande la nevrosi, il “rigore metallico” di una società dove sbranare è l’imperio: “meno ideale e più ragione”, in sunto meno sentimento….. meno umanità …… Condotti per mano da leggi che hanno il profitto come unico scopo; ingranaggi di un ingranaggio collaudato, in perenne apparente movimento perché come ingranaggi continuiamo a girare su noi stessi, privi delle benché minima meta….. La capacità di buttarci in faccia il marciume esente da idealismi della nostra ordinata società attraverso una musica dolce: contrasto netto…… come sono netti i contrasti che ci portiamo dentro, ingombranti, incomprensibili…… Ascoltatela….. entrate nelle parole e pesatele sulla bilancia di Maat……. Fossati parla alle nostre coscienze….

Sogno con voi
un po' dei vostri
raggiungibili sogni.


Il bacio sulla bocca

Pochi accordi di pianoforte……. Sola la voce…… carezzante la musica ci abbraccia con le parole, ci fa rinascere come sempre fa rinascere l’amore……

Bella,
che ci importa del mondo
verremo perdonati te lo dico io
da un bacio sulla bocca un giorno o l'altro.

.................

volami addosso qualunque cosa sia
abbraccia la mia giacca sotto il glicine
e fammi correre
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare.

Emozionante come un mattino talmente bello da far venir le lacrime agli occhi, come un amore nuovo capace di toccare le corde più segrete e dimenticate del nostro animo. Ogni istante rimane immutato nell’aria e si somma agli altri istanti che Fossati ci dona, parola su parola, nota su nota…….


La bellezza stravagante

Di nuovo in carrozza, sambando parole inattese……..

E’ la ritmica delle parole a costruire la musica con, sullo sfondo, il suono delicato degli strumenti ed è solo la voce di Fossati a reggere in aria il pezzo……… disegnando arabeschi inconsueti come la poesia sussurrata nelle nostre orecchie……La ricerca dell’essenza della “bellezza” che non ha tempo, colpe o candori, della quale non è possibile parlare…… invocata ogni notte negli occhi di un amore senza ritegno e senza vergogna, mentre le nostalgie

“sono come pioggia sull’asfalto d’estate”

……alla fine la pioggia cade davvero e come tocca l’asfalto si trasforma in nebbia………

E nessuno dovrebbe mai
nessuno dovrebbe scriverci
canzoni e canzoni
così fragili pensieri
né preghiere né devozioni
le nostalgie di ieri
sono pioggia sull'asfalto
sono pioggia sull'asfalto d'estate


Io sono un uomo libero

Le note, sospese in aria, cadono intorno a noi quasi una ad una…….Quasi scegliendo dove cadere, come passi attenti a percorrere una via a volte difficile da seguire…..

“Esco di rado e parlo ancora meno......"

il viaggio difficile, lento, silenzioso di un uomo che rivendica le proprie idee e che rifiuta i condizionamenti, lontano dalla “cultura universale”, dal mondo dove tutti parlano senza avere, in realtà, nulla da dire. . Strada impervia, in salita, dove un passo falso non è recuperabile né scusabile dalla propria coscienza. Ritorna, ancora, l’accusa ai mass media procacciatori di sogni ed elargitori di realtà costruite e sfasate…… dolcissima la voce ci fa da guida e diventa trascinante nel finale……… felice della propria libertà di essere libero e di percorrere la strada dritta, il percorso da LUI scelto ……evitando, come all’inizio, trabocchetti e pozzanghere che il sax ci indica con le sue note….


Ombre e luce (domenica al cinema)

Ritorna il pianoforte e, sopra le righe di una realtà sfocata, ci perdiamo nel sogno di un amore vissuto intensamente…Se fossi io…..

Io prenderei solo te fra le braccia sullo schermo
tu solo fintamente offesa
a parole nude ti difenderei
come non so fare
come non ho fatto mai.

La pellicola scorre con la consapevolezza sofferta che la realtà è diversa: le luci non sono così perfette, l’amore non è così perfetto……. Il pianoforte continua ad accompagnare la voce, poi accompagna un clarinetto che, con poche note, ci porta davvero oltre il telone facendoci perdere in quella finzione che vorremmo fosse realtà.


Cartolina

Due mondi staccati: lui, l’uomo libero, nel suo paese sperduto tra i monti, guarda in basso, nella valle, gli altri che si affannano come formiche impazzite, spendendo la vita a rincorrere sogni di potere fasulli, abbagliati da realtà contraffatte……. La corriera arranca per raggiungere l’oasi, per portare la posta…… Cartolina…… “non voglio ritornare”… Fiabesco… poche note tratteggiano spazi aperti e cieli tersi

“Qui non nevica e non piove mai…."

….. il frinire delle cicale e le stelle che si accendono una ad una con le ultime note di un pianoforte……

E questo è un album leggero?????

Rosalba Crosilla

Pubblicato 2005

Lampo Viaggiatore








Discanto
Tracklist

  • 1. La bottega di filosofia – 4:12
  • 2. Pane e coraggio – 4:18
  • 3. Lampo (sogno di un macchinista ferroviere) – 3:52
  • 4. C'è tempo – 4:15
  • 5. Contemporaneo – 5:40
  • 6. Il bacio sulla bocca – 4:25
  • 7. La bellezza stravagante – 4:27
  • 8. Io sono un uomo libero - 6:02
  • 9. Ombre e luce (domenica al cinema) – 6:30
  • 10. Cartolina – 3:22
  • Di Ivano Fossati sia i testi che le musiche

  • Musicisti:
  • Ivano Fossati: voce, pianoforte, armonica, Fender Rhodes, fisarmonica, chitarra classica
  • Valentino Bianchi: sax tenore
  • Luciano Biondini: fisarmonica
  • Pietro Cantarelli: pianoforte, Fender Rhodes, organo Hammond, basso digitale, tastiere, programmazioni
  • Manuela Cortesi: cori
  • Paolo Costa: basso elettrico
  • Paola Folli: cori
  • Claudio Fossati: batteria e percussioni
  • Lele Melotti: batteria
  • Gabriele Mirabassi: clarinetto
  • Paolo Silvestri: direzione d'orchestra e pianoforte
  • Rocco Zifarelli: chitarra elettrica, chitarra acustica e chitarra 12 corde
  • Orchestra da camera I Virtuosi Italiani: archi e fiat


la biografia di
Ivano Fossati