MUSICA

Innuendo

Queen

recensione

Sono passati poco più di undici anni dalla scomparsa di Freddie Mercury, anima e tassello fondamentale della band dei Queen avvenuta a Londra il 24 novembre 1991. Eh sì, il tempo passa, già undici anni.

Stavo facendo queste considerazioni mentre ascoltavo qualche giorno fa Innuendo, l'ultima opera dei Queen con Freddie ancora in vita. Uscirà in seguito nel 1995 "Made In Heaven", che, nelle dichiarazioni del gruppo, è stato realizzato lavorando sul materiale inciso durante gli ultimi mesi di vita di Freddie Mercury, ma di ciò non esiste prova.

Avrete notato che sto scrivendo sui Queen, ma non li ho mai citati ed è vero. I Queen li ho riscoperti dopo la scomparsa di Freddie Mercury e chiedo venia. Certo, conoscevo i loro brani più noti, come "We are the champions" o "Bohemian Rhapsody" o "Somebody To Love", ma quando uscirono, negli anni settanta, erano considerati, non a torto, facenti parte di quel filone definito glam-rock che ebbe i suoi epigoni in Gary Glitter, Marc Bolan e i T.Rex, artisti che basavano tutto il loro successo sul glamour, con travestimenti ed amenità del genere, ed in cotanta compagnia, in anni di pieno rigoglìo musicale, erano considerati, più che musicisti, degli eccentrici.

Come detto ho riscoperto i Queen negli anni novanta e da allora sto colmando la lacuna e mi sono accorto che dietro travestimenti, trucchi, provocazioni, c'erano quattro fior di musicisti. Eh sì, perché una band è una band, non si può giudicare un singolo, ma l'insieme, quando una band si scioglie è raro il caso che un singolo componente riesca a ripetere i successi del gruppo, perché alle spalle manca la creatività di tutti gli altri.

Come nascono i Queen? Qui le versioni sono molte e discordanti, la più accreditata è che esistessero due band gli "Smile" e i "Wreckage". Nella prima militavano Brian May, chitarrista, e Roger Taylor, batterista, nella seconda cantava l'allora Freddy Bulsara, nato sull'isola di Zanzibar nell'allora colonia britannica indiana nel 1946 da genitori inglesi. Quando Freddie compì 18 anni, la sua famiglia si trasferì in Gran Bretagna, prima a a Feltham, poi a Londra dove Freddie studiò all'Istituto d'arte Ealing College. Qui incontrò Tim Staffell, terzo componente degli "Smile". Quando Tim Staffell lasciò gli "Smile", il gruppo in cui suonava il basso e cantava insieme a Brian e Roger, Freddie si unì a loro e successivamente entrò a far parte del gruppo anche John Deacon, bassista. I Queen nascono così. Freddy assunse il nome d'arte di Mercury, non è ben chiaro se rifacendosi al nome della prima casa musicale con cui gli "Smile" incisero il loro primo e unico singolo, oppure, nel suo egocentrismo, rifacendosi al dio Mercurio.

Per quasi vent' anni il gruppo rimase unito, gli album uscivano con cadenza annuale ed erano costantemente in testa alle classifiche delle vendite. La stravaganza nel vestire e negli atteggiamenti di Freddie, che non nascose mai la sua bisessualità, erano ormai diventati parte integrante della loro musica. Scarsa considerazione della critica e enorme successo a livello di fans accompagnarono il gruppo fino al 23 novembre del 1991 quando Freddie stesso annunciò ufficialmente alla stampa di essere siero positivo e di avere l'AIDS. Queste le sue parole:

“Mi è sembrato corretto non fornire prima questa mia informazione personale allo scopo di proteggere la privacy di coloro che mi sono vicini. E' giunto però il momento che amici e fan di tutto il mondo sappiano la verità: a seguito delle enormi congetture apparse sulla stampa, vorrei confermare che ho sostenuto il test HIV e sono risultato positivo. Ho l’ AIDS. Spero solo che ognuno si unirà a me, ai miei dottori e a tutti quelli che lottano contro questa terribile malattia.”

Il giorno seguente, il 24 novembre 1991 a 45 anni Freddie Mercury muore in seguito alle complicanze di una polmonite, nella sua abitazione nel quartiere di Kensinghton a Londra. Con la sua morte, finisce anche la storia dei Queen. Altri album sono usciti sotto quel nome, ma la band ha cessato di esistere, in quanto tale, quel 24 novembre 1991.

Innuendo appunto, viene pubblicato il 4 febbraio del 1991, ed ascoltandolo oggi, in quest'ottica, è l'album di addio di Freddie alla band ed ai suoi fans e della stessa band a Freddie.

Questo album è uno dei più ricchi e completi lavori che il gruppo abbia mai composto, ogni canzone è una miscela di suoni e di picchi vocali di una bellezza unica, sembra quasi che i componenti della band si siano superati per fornire una performance indimenticabile.

L'album si apre con il brano che da il titolo all'intero album Innuendo.

Questo è un brano per certi versi rivoluzionario, si possono ascoltare al suo interno, nei quasi sei minuti di durata, quattro stili musicali, dall'hard rock al flamenco, dal classico al rock melodico. Inizia con un un bolero, in cui la voce di Freddie è supportata in modo magistrale dalla band, stacca improvvisamente in un intermezzo di chitarra classica, per poi passare al flamenco, prima in chiave classica eseguito con chitarra acustica e intermezzata da una parte quasi lirica per poi riprenderne il motivo in un hard rock eseguito magistralmente dalla chitarra di Brian May, si torna quindi al flamenco in chiave hard-rock impreziosita dai cori ad impasto di voci che hanno dato l'impronta a tutta la produzione dei Queen. Qualche stralcio del brano da me tradotto:

Insinuazione (Innuendo)
Finché il sole sarà in cielo e il deserto sarà di sabbia,
finché le onde si agiteranno nei mari e lambiranno le terre,
finché ci sarà il vento e le stelle e l'arcobaleno,
fino a quando le montagne si sgretoleranno per formare le pianure...
oh si, continueremo a provare a camminare su quel filo sottile,
oh, continueremo a provarci, yeah, mentre passa il nostro tempo...
Finché vivremo secondo la razza, il colore o il credo,
finché governeremo con follia cieca e pura avidità,
con le nostre vite dominate dalla tradizione,
dalla superstizione, dalla falsa religione per l'eternità, e ancora oltre...
oh si, continueremo a provare a camminare su quel filo sottile,
oh, continueremo a provarci, yeah, fino alla fine del tempo...
Per il dolore che sottende la nostra grandezza,
non prendetevela per queste mie dure insinuazioni...

"I'm going slightly mad", il secondo brano, è una ballata in puro stile Queen, dove la band è un tutt'uno. Alcuni stralci del testo:

Sto leggermente impazzendo (I'm going slightly mad)
Mi manca una carta dal mazzo
non sono proprio in cattive acque, ma a una ondata dal naufragio...
Non sono proprio al mio meglio, sono febbricitante,
sono veramente in alto mare...
Questa teiera in ebollizione stà per traboccare...
Sto lavorando a maglia con un solo ferro,
mi sto disfacendo velocemente,
guido solo con tre ruote in questi giorni,
Ma miei cari cosa mi dite di voi?
Sto leggermente impazzendo...
Alla fine è successo, è successo
Alla fine è successo, oh si

Con "Headlong" si passa al rock duro, dove il basso di John Deacon e la batteria di Roger Taylor creano un tappeto ritmico, sul quale si dipana la chitarra distorta di Brian May e la voce acida di Freddie...

A capofitto (Headlong)
E ti butti a capofitto sull'autostrada e ti butti a capofitto senza controllo
e pensi di essere tanto forte, ma non c'è sosta,
non c'è niente, niente, niente che tu possa farci
A capofitto

"I can't live with you" è sulla stessa linea, forse un po' meno dura....

Non posso vivere senza te (I can't live with you)
Siamo intrappolati in una brutta situazione, 
siamo costretti a una lotta feroce e non possiamo evitarla...
Forse abbiamo commesso qualche errore, 
cerchiamo di totalizzare il massimo punteggio,
vogliamo passare attraverso una porta chiusa
e nessuno ne esce vincitore:
stiamo soltanto peccando verso noi stessi...

"Don't try so hard" è una ballata melodica cantata quasi totalmente in falsetto da Freddie , molto dolce e sentimentale, impreziosita da uno spendido assolo di Brian May verso la fine del brano. Dalla chitarra escono note di dolore e di nostalgia che arrivano sino all'urlo di disperazione... Un brano splendido per costruzione ed esecuzione...

Non provarci all'infinito (Don't try so hard)
Sei sei alla ricerca di qualcosa, non provarci all'infinito,
se ti senti una nullità, non provarci all'infinito,
quando i problemi sembrano grandi come montagne
e senti il bisogno di trovare risposte,
puoi rimandarle ad un altro giorno, non provarci all'infinito...
Se cadi e fai un ruzzolone, il momento non è lontano,
se fallisci non devi lamentarti, ringrazia la tua buona stella...
Gusta ogni boccone e fai tesoro di ogni istante,
quando la tempesta infuria intorno a te, rimani fermo dove sei....
Oh non provarci all'infinito, oh non prendere così tutto a cuore
Sono solo gli stupidi a stabilire queste regole: non provarci all'infinito...

Il sesto brano è "Ride the wild wind" , quasi heavy metal, brano assolutamente travolgente...

Cavalca il vento selvaggio (Ride the wild wind)
Cavalca il vento selvaggio, 
forza la nebbia, non essere indecisa,
cavalca il vento selvaggio,
vivi la vita sul filo del rasoio,
sostieni il ritmo della tempesta,
non è pericoloso, almeno non abbastanza per me...
Stai giù, baby, cavalcheremo stanotte....
I tuoi occhi d'angelo splendono di luce,
voglio prenderti per mano, portarti via da questo posto...
Ci lasceremo tutto alle spalle, abbandoneremo questa vita feroce...
Cavalca il vento selvaggio,
sostieni il ritmo della tempesta,
non è pericoloso, almeno non abbastanza per me...

Segue "All god's people" . Quasi un gospel con l'impasto delle voci dei componenti della band a sottolineare i vocalizzi di Freddie che amava particolarmente questo genere di brani ove le sue eccelse doti vocali venivano esaltate...

Tutta gente del Signore (All god's people)
Tutti voi primi ministri e reali del mondo
aprite gli occhi e guardate, toccate e sentite,
governate con il cuore, vivete secondo coscienza
e amate, amate e siate liberi:
siamo tutta gente del Signore....
Non dobbiamo cedere, meglio essere in tanti
dobbiamo camminare a testa alta ed essere forti...
Non dobbiamo cedere, meglio essere in tanti...

L'ottavo brano è "These are the days of our lives" , una ballata soft, forse un po' commerciale, ma con uno splendido assolo di chitarra di Brian May verso la fine del brano che lo impreziosisce...

Questi erano i giorni delle nostre vite (These are the days of our lives)
A volte mi sento come se fossi tornato ai vecchi tempi, molto tempo fa,
quando eravamo ragazzi, quando eravamo giovani 
e tutto sembrava così perfetto, sai?
Quei giorni erano senza fine, eravamo pazzi, eravamo giovani,
il sole splendeva sempre, vivevamo solo per divertirci...
A volte sembra che dopo, come dire, 
il resto della mia vita sia stato solo uno show...

"Delilah" è una dolce ballata dedicata ad una... gatta, Delilah, la gatta di Freddie. Un brano che farà la felicità dei "gattofili" anche per il coro di "miaoooo" che intervalla il brano...

Delilah
Delilah, Delilah,
oh mia, sei irresistibile,
mi fai sorridere quando mi viene da piangere,
mi dai speranza, mi fai ridere e mi piaci tanto...
La faresti franca anche per un omicidio, così innocente,
ma quando metti il broncio sei tutta artigli e morsi...
Va bene così!
Delilah Delilah
oh mia, sei imprevedibile,
mi fai così felice quando ti raggomitoli per dormirmi accanto
e poi mi fai ammattire quando fai pipì sul mio salotto Chippendale!
Sei tu a comandare in casa e in famiglia, 
cerchi persino di rispondere al telefono...
Delilah, sei la pupilla dei miei occhi....

Segue "The hitman" forse il brano più heavy dell'intero album, quasi stile "Black Sabbath" prima maniera.

Gli ultimi due brani dell'album "Bijou" e "The show must go on" sono per me, assieme a Innuendo i brani più belli e significativi dell'album....

"Bijou" è l'addio all'amico Freddie da parte di Brian May. Difficile ascoltare un brano suonato con tanto trasporto da un chitarrista rock. I suoni che escono dallo strumento sono via via dolci, malinconici, strazianti. Brano quasi totalmente strumentale, con un brevissimo intermezzo cantato da Freddie nel finale, ma brano da entrare nella leggenda del rock per l'intensità espressiva che lo pervade ....

Gioiello (Bijou)
Tu e io siamo destinati, sarai d'accordo,
a passare il resto della nostra vita insieme,
il resto dei nostri giorni come due amanti,
per sempre, per sempre,
mio "Bijou"....

Chiude l'album "The show must go on", universalmente conosciuta, è l'addio di Freddie alla band ed al mondo. Tutta la band dà il suo contributo, John Deacon e Roger Taylor danno un'intensità incredibile al tessuto musicale, Brian May crea degli arabeschi con la sua chitarra, ma è il brano di Freddie, è il brano in cui Freddie, minato dalla malattia, ritrova il meglio di sé, la potenza della sua voce e la sua straordinaria ampiezza vocale sembrano quelle dei tempi d'oro. "The show must go on", lo show deve continuare, la vita deve continuare, nonostante gli ostacoli, nonostante tutto. Si legge nel testo di questo brano l'esigenza di vivere e di non arrendersi mai. Piegarsi, forse, ma avere la forza di risollevarsi, affinché il vortice della vita non riesca a risucchiarci. Bisogna farlo anche se crediamo che le forze ci manchino, anche se gli ostacoli appaiano insormontabili: Freddie era malato di AIDS eppure ha proseguito imperterrito, continuando a sorridere, continuando a mostrare ciò che era, senza cercare pietismi... Uno dei pochi ad aver dichiarato d'essere felice, in un mondo in cui la felicità viene sempre più considerata un'utopia...

Lo spettacolo deve andare avanti (The show must go on)
Qualunque cosa succeda, lascerò tutto al caso,
ancora dolore, un'altra storia finita,
avanti e ancora avanti
Qualcuno sa per cosa viviamo?
Credo di iniziare a capire:
dovrei essere più cordiale...
Presto girerò l'angolo,
fuori inizia ad albeggiare,
ma dentro, nell'oscurità, soffro ad essere libero...
Lo spettacolo deve continuare...
Lo spettacolo deve continuare, yeah...
Oooh mi si spezza il cuore,
il trucco si stà sciogliendo,
ma io continuo a sorridere....
Lo spettacolo deve continuare....

... e la frase è ripetuta a sfumare in una eco che scompare in lontananza....

Mi piace finire con lo stralcio di un'intervista rilasciata da Freddie Mercury nel 1986, già ammalato, alla TV britannica:

"La musica è la cosa più bella ed esaltante che la vita mi ha dato. Se un giorno non ci sarò più resterà qualche cosa di me: è la musica che consente di fare questo miracolo"

Starless

Pubblicato nel 2003

Innuendo

Innuendo



Innuendo - back

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Tracklist
  • 1) "Innuendo" 6:29
  • 2) "I'm Going Slightly Mad" 4:22
  • 3) "Headlong" 4:39
  • 4) "I Can't Live With You" 4:35
  • 5) "Don't Try So Hard" 3:39
  • 6) "Ride the Wild Wind" 4:41
  • 7) "All God's People" (Queen, Mike Moran)4:19
  • 8) "These Are the Days of Our Lives" 4:12
  • 9) "Delilah" 3:32
  • 10) "The Hitman" 4:52
  • 11) "Bijou" 3:37
  • 12) "The Show Must Go On" 4:24

  • La formazione:
  • Freddie Mercury lead and backing vocals, piano, keyboards, synthesisers, programming
  • Brian May backing vocals, electric, slide and classical guitars, keyboards, synthesisers, programming
  • Roger Taylor backing vocals, drums, percussion, keyboards, programming
  • John Deacon bass guitar, keyboards, synthesisers, programming
  • Guest musicians
  • Steve Howe classical guitar, shared with May on "Innuendo", (credited as the "Wandering Minstrel")
  • Mike Moran piano, synthesisers, programming on "All God's People"
  • David Richards producing, engineering, synthesisers, programming
  • Brian Zellis programming
  • Noel Harris assistant engineer
  • Justin Shirley-Smith assistant engineer