Nornan Mailer
Norman Mailer: ebreo-americano nato nel 1923 nel New Jersey, a Long Branch, ma cresciuto a Brooklyn; si laurea nel '43 in ingegneria aeronautica all'Universita' di Haward, anche se già in quel periodo ha il suo primo "successo vincendo il premio di narratura universitaria sullo Story Magazin con un racconto intitolato "The Greatest Thing in the World".
Nel 1944, dopo quasi un anno dalla laurea con lode, si arruola nell'esercito: geometra in artiglieri, impiegato di intelligence in cavalleria e fante nelle Filippine: da questa esperienza di guerra nasce il suo primo libro, "Il nudo e il morto" (1948), testo ritenuto basilare nella letteratura americana del Novecento e che scatena la critica osannante che definisce lo scrittore ancora agli esordi il novello Hemingway. Mailer si portera' dietro tutta la vita questa scomodissimo fardello e non ne sara' mai all'altezza, ma non certamente per colpa sua.
I successivi lavori (Barbary Shore del 1951 e The Deer Park del 1955), non hanno la stessa fortuna di pubblico, anzi, prima di trovare un editore vengono respinti 6 volte. In realtà Mailer è un personaggio scomodo, disinibito, trasgressivo, definito dalla critica egocentrico e strafottente. Un uomo che con dubbi e accuse mina la societa' dall'interno, un uomo dalle grandi ispirazioni e grandi fallimenti e quei due scritti erano fortemente anti governativi e, ferocemente anti-maccartisti.
A quel punto dirorra la sua strada verso il giornalismo e, nel 1954, è tra i fondatore della rivista underground The Village Voice sul quale tiene una rubrica per qualche tempo.
In effetti Mailer, per quanto non potesse obiettivamente venir paragonato ad Hemingway, aveva tutte le carte in regola per venir definito un ottimo rappresentante della beat generation, quel movimento anche letterario nato in america nella metà degli anni quaranta, che avrebbe segnato fortemente le coscienze e la società future, e che ebbe come principali esponenti Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Jack Kerouac, Allen Ginsberg e William Borroughs.
Del 1959 "Pubblicita' per me stesso", una raccolta che contiene anche il saggio "Il negro bianco" e nel 1963 "Le carte presidenziali", libro nel quale John Kennedy sembra poter incarnare i panni dell' "eroe esistenziale".
Anche i testi che seguono, ("Un sogno nordamericano" del 1965, "Perché siamo in Vietnam?" del '67) sono un indice puntato contro il degrado della società contemporanea, contro il militarismo ed il potere.
Il Pulitzer arriva nel 1968 grazie a "Le armate della notte": e' la cronaca della marcia pacifista contro il Pentagono e Mailer, da protagonista del suo tempo com'e' sempre stato, c'e'. Ma il libro e' anche una svolta di stile, una sorta di "nuovo giornalismo" narrativo in contrapposizione con quello dei mass-media di "parte" sempre e comunque (se non altro, dalla parte delle vendite e degli scoop sensazionalistici) ed appiattito. Riprendera' questo tipo di scrittura sia ne "Il combattimento" del 1976 che ne "Il canto del boia" del '79.
Nel lunghissimo elenco di saggi e romanzi da lui scritti, da segnalare ancora l'antifemminista "Il prigioniero del sesso" (1971), lo straordinario "Le antiche sere" ambientanto nell'antico Egitto (1983) e "Il Vangelo secondo il Figlio" (1997).
Tra un libro e l'altro (35 in tutto, piu' un dramma teatrale) Mailer trova anche il tempo per sposarsi 6 volte, fare 9 figli, recitare in 7 film, scrivere la sceneggiatura di 12 (moltissimi tratti da suoi libri), produrne 3 e dirigerne 4.
Muore il 10 novembre 2007 a New York a causa di un'insufficienza renale.
Rosalba Crosilla
Norman Mailer
Bibliografia: Narrativa
Saggistica, Reportage, biografie